Uomo politico
inglese. Membro della Camera dei Comuni dal 1614, si oppose alle tendenze
assolutistiche di Giacomo I. Rieletto ai Comuni nel 1628, fu fautore della
Petizione dei diritti, carta fondamentale delle libertà inglesi.
Tuttavia, dopo che Carlo I ebbe ratificato il documento, si riavvicinò
alla Monarchia. Fatto visconte e nominato presidente del Consiglio del Nord,
perseguì una politica di consolidamento del potere regio a spese delle
libertà parlamentari. Membro del Consiglio privato (1630), dal 1631 al
1639 rappresentò la Corona in Irlanda, dove esercitò il potere in
maniera spregiudicata. Creato conte di
S. nel 1640, nello stesso anno
convinse il re a intraprendere la sfortunata spedizione contro i presbiteriani
scozzesi, insorti a difesa delle proprie libertà religiose. Considerato
dai capi dell'opposizione parlamentare come uno dei principali responsabili
della politica assolutistica di Carlo I, fu accusato di tradimento e, pur in
mancanza di prove precise, fu processato dalla Camera dei Lord e giustiziato
(Londra 1593-1641).